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Briciole per l'anima
«Donna, ecco il tuo figlio!».
03/04/2015
Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala.
Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!».
Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!». E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa.
Dopo questo, Gesù, sapendo che ogni cosa era stata ormai compiuta, disse per adempiere la Scrittura: «Ho sete».
Vi era lì un vaso pieno d'aceto; posero perciò una spugna imbevuta di aceto in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca.
E dopo aver ricevuto l'aceto, Gesù disse: «Tutto è compiuto!». E, chinato il capo, spirò.
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni
 
Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me".
02/04/2015
Fratelli, io ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: "Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me".
Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: "Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me".
Ogni volta infatti che mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte del Signore finché egli venga.
Prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinti 11,23-26.
 
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 26,14-25.
01/04/2015
In quel tempo, uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariota, andò dai sommi sacerdoti
e disse: «Quanto mi volete dare perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete d'argento.
Da quel momento cercava l'occasione propizia per consegnarlo.
Il primo giorno degli Azzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Dove vuoi che ti prepariamo, per mangiare la Pasqua?».
Ed egli rispose: «Andate in città, da un tale, e ditegli: Il Maestro ti manda a dire: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli».
I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua.
Venuta la sera, si mise a mensa con i Dodici.
Mentre mangiavano disse: «In verità io vi dico, uno di voi mi tradirà».
Ed essi, addolorati profondamente, incominciarono ciascuno a domandargli: «Sono forse io, Signore?».
Ed egli rispose: «Colui che ha intinto con me la mano nel piatto, quello mi tradirà.
Il Figlio dell'uomo se ne va, come è scritto di lui, ma guai a colui dal quale il Figlio dell'uomo viene tradito; sarebbe meglio per quell'uomo se non fosse mai nato!».
Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?». Gli rispose: «Tu l'hai detto».
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 26,14-25.
 
« In verità ti dico : non canterà il gallo, prima che tu non mi abbia rinnegato tre volte »
31/03/2015
[...]Quello che non si può difendere, può essere lavato; le lacrime possono lavare le mancanze che ci si vergogna di confessare ad alta voce... Le lacrime dicono la colpa senza tremare...; le lacrime non chiedono il perdono eppure lo ottengono... Buone le lacrime che lavano la colpa![...]
 
Io vedo la Chiesa come un ospedale da campo dopo una battaglia.
30/03/2015
[...]"Io vedo con chiarezza che la cosa di cui la Chiesa ha più bisogno oggi è la capacità di curare le ferite e di riscaldare il cuore dei fedeli, la vicinanza, la prossimità. Io vedo la Chiesa come un ospedale da campo dopo una battaglia. È inutile chiedere a un ferito grave se ha il colesterolo e gli zuccheri alti! Si devono curare le sue ferite. Poi potremo parlare di tutto il resto. Curare le ferite, curare le ferite... E bisogna cominciare dal basso».
«La Chiesa a volte si è fatta rinchiudere in piccoli precetti. La cosa più importante è invece il primo annuncio: "Gesù Cristo ti ha salvato!". E i ministri della Chiesa devono innanzitutto essere ministri di misericordia....[...]
Papa Francesco
 
«Osanna al figlio di Davide! ....»
29/03/2015
[...]La folla, numerosissima, stese i propri mantelli sulla strada, mentre altri tagliavano rami dagli alberi e li stendevano sulla strada. La folla che lo precedeva e quella che lo seguiva, gridava: «Osanna al figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Osanna nel più alto dei cieli!».[...]
 
Gesù tra la bellezza e il dolore
28/03/2015
[...] Colui che è la «Bellezza in sé» si è lasciato percuotere sul volto, coprire di sputi, incoronare di spine: la sacra Sindone di Torino ci racconta tutto in maniera toccante. Ma proprio in quel volto sfigurato appare l' autentica, estrema Bellezza dell' Amore che ama «sino alla fine», mostrandosi così più forte di ogni menzogna e violenza. Soltanto chi sa cogliere questa bellezza comprende che proprio la verità, e non la menzogna, è l' estrema «affermazione» del mondo. E' semplicemente un trucco astuto della menzogna quello di presentarsi come «unica verità», quasi che al di fuori e al di là di essa non ne esista alcun' altra. Soltanto l' icona del Crocifisso è capace di liberarci da quest' inganno, oggi così prepotente. Ma ad una condizione: che assieme a Lui ci lasciamo ferire, fidandoci di quell' Amore che non esita a svestirsi della bellezza esteriore, per annunciare proprio in questo modo la Verità della Bellezza. La menzogna conosce anche un altro stratagemma: la bellezza ingannevole e falsa, quella bellezza che abbaglia e imprigiona gli uomini in se stessi, impedendo loro di aprirsi all' estasi che indirizza verso l' alto. Una bellezza che non risveglia la nostalgia dell' indicibile, la disponibilità all' offerta, all' abbandono di sé; che alimenta invece la brama e la volontà di dominio, di possesso, di piacere. E' di questo genere di bellezza che parla la Genesi: Eva vide che il frutto dell' albero era «buono da mangiare e seducente per gli occhi...» (Gn 3,6). La bellezza, così come la donna la sperimenta, risveglia in lei il desiderio del possesso, la fa ripiegare su se stessa . Con notevole frequenza udiamo citare Dostoevskij: «La bellezza ci salverà». Ma il più delle volte si dimentica che il grande autore russo pensa alla bellezza redentiva di Cristo. Occorre imparare a «vedere» Cristo. Non basta conoscerlo semplicemente a parole; bisogna lasciarsi colpire dal dardo della sua bellezza paradossale: così avviene la vera conoscenza, attraverso l' incontro personale con la Bellezza della verità che salva.
JOSEPH RATZINGER. Gesù tra  la bellezza e il dolore
 
Dio fa una promessa
27/03/2015
Dio fa una promessa, anche se mille accidenti sembrano vanificarla, non bisogna restarne turbati e neppure dubitare del buon esito. Proprio questo è in special modo un 'effetto della potenza di Dio: trovare un passaggio laddove la via è impreticabile.
Giovanni Crisostomo
(A Stagirio tormentato da un demone )


 
"La pace è sempre possibile"
26/03/2015
"La pace è sempre possibile". Sempre è possibile la pace! Dobbiamo cercarla... E di là leggo: "Preghiera alla radice della pace". La preghiera è proprio la radice della pace. La pace è sempre possibile e la nostra preghiera è alla radice della pace. La preghiera fa germogliare la pace. Oggi Giornata Mondiale della Pace, "Non più schiavi, ma fratelli": ecco il Messaggio di questa Giornata. Perché le guerre ci fanno schiavi, sempre! Un messaggio che ci coinvolge tutti. Tutti siamo chiamati a combattere ogni forma di schiavitù e a costruire fraternità. Tutti, ciascuno secondo la propria responsabilità. E ricordate bene: la pace è possibile! E alla radice della pace, sempre c'è la preghiera. Preghiamo per la pace. Ci sono anche quelle belle scuole di pace, scuole per la pace: dobbiamo andare avanti con questa educazione alla pace.
PAPA FRANCESCO
ANGELUS
SOLENNITÀ DI MARIA SS.MA MADRE DI DIO
XLVIII GIORNATA MONDIALE DELLA PACE
Piazza San Pietro
Giovedì, 1° gennaio 2015


 
« Mia madre e miei fratelli sono coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica »
25/03/2015
Nel suo operare Dio vuole servirsi sempre di strumenti... Dio, che ci ha dato la volontà libera, vuole che lo serviamo, in quanto strumenti, mediante l'accordo della nostra volontà con la sua, come lo fece sua Madre santissima quando disse: « Sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto ». La parola « avvenga di me » deve sempre risuonare sulle nostre labbra, perché fra la volontà dell'Immacolata e la nostra volontà, deve sempre esistere una sintonia perfetta. Allora cosa conviene fare? Lasciamoci guidare da Maria e non avremo nulla da temere.
San Massimiliano Kolbe (1894-1941), francescano, martire
Conferenza del 13/06/1933
 
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